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La lavorazione di 

 Claudio Casali.

Claudio si è presentato con uno dei suoi pezzi migliori ossia un bellissimo Ginepro ad aghi di cui potete leggere un articolo che lo riguarda nel presente sito relativamente ad un suo recente rinvaso. Trattandosi di un’essenza piuttosto ostica Claudio ha deciso di non fare interventi impegnativi al fine di scongiurare qualsiasi inconveniente. Tale scelta ha indotto il Maestro Raspanti ha limitare le azioni sulla pianta e a concentrarsi principalmente nell’ esporre quali sono a suo avviso le possibili migliorie che in futuro si potranno effettuare in diversi Step. Al Ginepro è stata applicata una ulteriore filatura moderata in aggiunta a quella già presente e si è considerata una nuova inclinazione atta ad evidenziare maggiormente la bellezza dell’essenza.

La lavorazione di

Italo Guareschi 

Italo Guareschi si è inizialmente occupato della preparazione della sua Vite soprannominata “L’
Elefante” con pulizia della vena e modellatura della futura chioma. L’intenzione di Italo è quella di rinvasarla a breve in una nuova dimora e di questo ha avuto preziosi consigli da Raspanti.

In un secondo momento ha valorizzato, grazie ai consigli di Roberto, il suo prezioso tasso giunto al 2° posto come “pianta più votata dal pubblico” alla mostra della Giareda 2011. Sono stati alleggeriti alcuni palchi e ampliate zone di secco.

 La lavorazione di

 Oscar Guareschi

Oscar ha trovato dal suo immenso repertorio di piante a disposizione il famoso bosso capitozzato con motosega nel Novembre del 2010 durante una lezione dell’ormai inseparabile Maestro Roberto Raspanti. Durante questi due anni la pianta ha vegetato ottimamente e quindi era giunto il momento di lavorarla. La creazione del secco è senza alcun dubbio stata l’attività più lunga della giornata fatta rigorosamente con martello e scalpello. Nel pomeriggio poi si è proceduto a bruciare con fiamma il tutto per poi lavorare sul verde con potature e creazione dei palchi che in futuro creeranno la chioma.

La lavorazione di

Maurizio Monica

Maurizio si è presentato con una bellissima quercia dal tronco cavo naturale curata precedentemente con un’ottima coltivazione. Mai modellata è stata lasciata vegetare spontaneamente ed ora è giunto il momento di dare una prima impostazione. Dopo aver scoperto il “colletto” si è scelto il futuro fronte e conseguentemente Raspanti ha dato le indicazioni sui rami da eliminare. La legatura quindi è stata la fase successiva che ha impegnato il buon Maurizio per buona parte del pomeriggio ottenendo un risultato davvero interessante. Piegatura e modellatura finale del Maestro hanno concluso questo primo step davvero prestigioso.

La lavorazione di

Graziano Nelli

Graziano ha effettuato l’ennesimo step sul suo Tasso con una legatura minuziosa. Il Maestro Raspanti ha costantemente affiancato il nostro Presidente nella lavorazione non smettendo mai di dare consigli ed insegnamenti sulle corrette tecniche. Chiaro l’invito di Roberto a Graziano di dare un senso a tutte le lavorazioni fin qui eseguita all’essenza cercando una valorizzazione nel breve periodo.

La lavorazione di

Massimo Ranieri

Massimo questa volta si è presentato con tre olmi campestri da lavorare con l’intento di tornare a casa con almeno due di essi impostati. La sua perseveranza alla fine l’ha premiato e così e stato.

 

La prima pianta ha senza alcun dubbio le caratteristiche per diventare un’imponente bonsai avente dimensioni di tutto rispetto e dopo la pulizia di rito fino alla base del colletto si è affrontato il discorso dell’impostazione. Massimo ha esposto la sua idea e Roberto ha assecondato il progetto dando quindi il suo “ok”all’inizio delle danze quali:

1) Eliminazione del ramo destro e relativa scortecciatura di ciò che ne rimaneva che in seguito dovrà raccordarsi con il secco attuale esistente simulando una rottura del tronco primario.

2) Potatura della restante parte al fine di creare ramificazioni e cambiamenti di diametro.

Il prossimo inverno quando si sarà seccata la parte scortecciata di procederà nel creare cavità dando naturalezza al tutto e a rinvasare la pianta inclinandola maggiormente di circa 15°.

La seconda pianta pur trattandosi di un altro olmo campestre ha caratteristiche completamente diverse dalla seconda in quanto con essa si è potuto pensare ad una pianta a semicascata e dal tronco cavo. La curva del tronco davvero elegante e sinuosa, la ramificazione al posto giusto ed una buona base hanno fatto si che la scelta fosse d’obbligo e il Maestro Raspanti non ha avuto dubbi sul destino dell’essenza. Massimo così ha iniziato quindi con la pulizia fino alla base del colletto per poi concentrarsi sulla scortecciatura di buona parte del tronco utile per il futuro lavoro di scavo. La potatura della ramificazione esistente è stata drastica e ha lasciato spazio per una futura decisine sul dove effettuare la parte superiore dell’essenza. L’inclinazione della pianta al momento del prossimo rinvaso dovrà essere di circa 20° in senso orario e di 15° verso l’osservatore al fine di poter visualizzare la base del piede che scappa in profondità.

Un particolare ringraziamento alla Renata che riesce ogni volta  a stupirci per la sua simpatia ed ospitalità .

ranieri massimo